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SPOT PROGER
IL CONCEPT
All’interno dell’ imponente dimora, nata inizialmente come architettura fortificata su progetto di Antonio da
Sangallo il Giovane per volere del Cardinale Alessandro Farnese il Vecchio, ma resa sublime residenza rinascimentale dall’incontro tra il cardinale Alessandro Farnese il Giovane e il Vignola, una bambina, che personifica il futuro della Proger saltella attraverso i maestosi saloni affrescati sotto l’ispirazione del letterato Annibal Caro e realizzati da Taddeo Zuccari Federico Zuccari, Onofrio Panvinio e da Fulvio Orsini. La bambina, realizza 5 lunghi passi, si sente contarli, l’incipit di Quando men vo, dalla Bohème di Giacomo Puccini, dona consistenza alla Bellezza del momento, passando dalla Sala degli Angeli al Salone del Mappamondo, arriva, pronunciando il numero 5 davanti all’ “Ingegner Proger”, il suo tavolo da lavoro è pieno di grandi tavole grafiche con alcuni dei progetti realizzati in questi lunghi anni.
IL CONCEPT
Quando la vocazione di un’azienda, una delle principali Realtà Italiane di Ingegneria e Management, che opera a livello Internazionale, è progettare il futuro, per raccontarla devi partire dal suo passato, dalla storia e dalla tradizione in cui si nutrono le sue radici. Proger, come racconta l’iconologia del suo logo, si fonda su 5 pilastri: Tradizione, Flessibilità, Eccellenza, Internazionalità, Sostenibilità. L’intuizione originaria del progetto nasce così attraverso l’osservazione dell’immagine, il numero 5 è il simbolo che a ritroso ci guida attraverso strati di storia italiana fino a un uomo, Jacopo Barozzi da Vignola, al suo trattato “La Regola delli cinque ordini d’Architettura” e al suo palazzo Villa Farnese a Caprarola, la cui pianta è un pentagono.
La bambina lascia irrompere la curiosità e gli chiede “ Che fai?”. L’ingegnere le sorride e guardandola le risponde parafrasando una celebre frase di Picasso: “quando ero piccolo mi hanno detto che tutto quello che puoi immaginare è reale…. prova….” e le passa un foglio con le cinque colonne, una per ciascuno dei cinque ordini
architettonici. La bambina colorando i 5 pilastri con il gessetto arancione ricrea il logo Proger; a quel punto i fogli sul tavolo si animano e iniziano una danza maestosa
attraverso i luoghi del palazzo, dalla sala dei fasti Farnesiani alla Cappella, dalla scala Regia al cortile del Belvedere, dal foro centrale svolazzano sino alla facciata dove toccandola diventano immagini reali delle opere realizzate. L’ultimo foglio, quello disegnato dalla bimba, si posiziona al centro del foro architettonico, al centro del tutto, e lì perdendo le colonne resta la realtà della Proger, la realtà in cui le donne e gli uomini di Proger sono impegnati a progettare e costruire il mondo che verrà, impegnati a progettare il futuro.
CREDITS
Production Company: Proger Smart Communication
Creative Director: Anna Cerofolini
Director: Ambrogio Crespi
Director Of Photography: Antonio De Rosa
Executive Producer: Natascia Turato, Valter D’Errico
Editors: Niccolò Crespi, Michele Saulle
Post Production: Frame by Frame
Soundtrack: MusicMedia
Spot
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CREDITS
Production Company: Proger Smart Communication
Creative Director: Anna Cerofolini
Director: Ambrogio Crespi
Director Of Photography: Antonio De Rosa
Executive Producer: Natascia Turato, Valter D’Errico
Editors: Niccolò Crespi, Michele Saulle
Post Production: Frame by Frame
Music: MusicMedia